LOVATO LUCIANO
Questo è un "pensiero" per Luciano, nostro storico gestore della Baita Sociale, a poche ore dalla sua scomparsa, attraverso le parole e le foto di due suoi amici.
Alla moglie Marilena, le condoglianze del Consiglio e di tutti i soci della sezione CAI di Bovisio Masciago.
GABRIELE
“Remember” Luciano Lovato.
Luciano, “Uno di Noi”.
Tra coloro che hanno voluto, nel ’66, la nuova sezione del C.A.I. a Bovisio Masciago e l’hanno amata per sempre.
Uno dei giovani cofondatori ammaliato e coinvolto dai “senatori” di allora.
Da subito presente in modo attivo e convintamente partecipante:
- Allievo, tra altri, di quel “mucchio selvaggio” frequentatore del primo corso roccia del ’67 e diretto dall’ Istruttore nazionale Luigino Airoldi, da cui è scaturito il nucleo di nuove risorse umane
- Poi Istruttore sezionale e propugnatore, nel ’74, della Commissione per le scuole di alpinismo e scialpinismo ed in particolare per una seria e programmata formazione di altri giovani
- Ancora presente, nel’78, al momento della costituzione “Intersezionale Valle del Seveso” ed in seguito titolato Istruttore di Alpinismo del C.A.I.: per generosità e disponibilità caratterialmente insite nel suo modo di essere. Non per ambizione ma solo per “dare il cambio” alla direzione dei corsi alpinistici di base.
Tra le Sue caratteristiche era esclusa una attività miratamente egoistica.
Luciano, “Tra i rari esploratori”.
Componente, dei nove, nell'unica Spedizione Extra Europea organizzata dalla nostra sezione, nel 1974 in Afghanistan sui monti dell'Hindu Kush allora ancora regno per sognatori.
Luciano, “Costruttore per tanti”.
Alternando la frequentazione del territorio ad impegni di associativismo solidale, con ore che restano tra quelle davvero indelebili:
- Tra i restauratori, del ’68, per la Baita in Val di Scalve
- Tra i lavoratori, nel ‘78, per quell’ unica sede al mondo con Campanile
- Tra quelli “fisicamente sospesi alle travi del tetto” nel recupero del vasto soffitto precipitato. Nuovamente disponibile, dopo l’autopensionamento di Luigi Regondi, ad assumere il ruolo di novello “Genius Loci” - coinvolgendo l’intera Famiglia - per la riqualificazione della Baita recentemente ammirata nel cinquantesimo di apertura.
Tutto ciò rifuggendo posizioni di primo piano e da palcoscenico.
Un Socio che sapeva coniugare, in penombra, l’impegno personale con il raggiungimento degli obbiettivi comuni e di comuni ideali.
Non ha avuto modo di salutarci, ma in fondo nulla può modificare il profondo rispetto ed amicizia che si è meritato da tempi datati.
Tra i Suoi Amici sono numerosi quelli che ritengono di assistere solo ad una partenza, di averci preceduto oltre i limiti di un infinito che non potrà impedirci di camminare ancora vicini.
Ci resta una speranza: sei “andato avanti” come talvolta già capitato.
Ora confidiamo che ci sia “Qualcuno di Noi” ad attenderci.
Luciano ci prenderà nuovamente in cordata e potremo rinnovare altre belle ore da trascorrere, senza vincoli di tempo e di prestazioni, ma solo destinate a vagabondare insieme per quelle cime che Lui già conosce.
Arrivederci Luciano.
Bovisio Masciago, 6 settembre 2018 - GABRIELE Bianchi